Il primo giocatore afro-americano nella NBA

Il primo giocatore afro-americano nella NBA

Avere la pelle di colore nero negli Stati Uniti d’America degli anni ’50 era un problema: si subivano derisioni e si era vittime di atti di violenza solo perché si era nati con una pelle che non era del colore “giusto”. Anche lo sport e in particolare il basket era stato contagiato e fu per molti anni un’esclusiva dei bianchi. Poi arriva Earl e le cose cambiano.

Earl Lloyd nasce ad Alexandria, in Virginia, il 3 aprile 1928. A causa del colore nero della sua pelle la sua infanzia non è facile e ogni giorno deve affrontare una nuova sfida per riuscire ad arrivare la sera ancora vivo. Ma in quel periodo le discriminazioni razziali erano all’ordine del giorno e situazioni di questo tipo erano considerate normali. Poi Earl cresce e diventa un gigante alto un metro e novanta. Inizia a praticare quello sport che era proibito per i neri: il basket. Come giocatore di pallacanestro non ha grande talento che compensa però con un grande spirito di sacrificio e con la sua attitudine al gioco di squadra. Si iscrive alla West Virginia State University e con la squadra di basket del college vince due titoli di Conference: in particolare nel 1948 la squadra conclude il campionato da imbattuta. Earl dal canto suo viene nominato due volte All American.

Nello stesso periodo era iniziato il processo di fusione della leghe BAA e NBL per dare vita ad un nuovo campionato professionistico con il nome di NBA. Un giorno di aprile del 1950 mentre Earl passeggia nel campus dell’università riceve una notizia da una sua amica: “Ciao Earl, alla radio parlavano di te. Hanno detto che sei stato scelto dai Washington Capitols”. Earl era stato infatti selezionato per il Draft NBA.

Ma non fu l’unico cestista di colore ad essere selezionato: c’erano anche Nat Clifton e Chuck Cooper. Finalmente si ruppe la barriera invisibile che impediva ai neri di giocare il basket professionistico. Earl durante il training camp si impegnò tantissimo e riuscì a conquistarsi l’esordio nel campionato. Il 31 ottobre 1950 inizia il torneo e Earl gioca . Dato che né Clifton né Cooper giocano quel giorno, Earl Lloyd diventa il primo giocatore nero nella storia della NBA.

L’avventura ai Washington Capitols non finisce bene, infatti la squadra fallisce il 9 gennaio 1951 e Earl decide di arruolarsi nell’esercito. Il 1952 arriva l’offerta giusta dai Syracuse Nationals e Earl ritorna finalmente a correre sul parquet. Con i Syracuse vince il campionato NBA nel 1955 e diventa il primo giocatore nero campione della NBA. Il 1958 passa ai Detroit Pistons e due anni dopo prende l’importante decisione di ritirarsi dal basket giocato. Rimane però a Detroit come allenatore ma non ottiene buoni risultati però è il primo allenatore di colore nero della storia della NBA. Conclude così la sua missione di abbattere tutti i muri invisibili che separavano gli afro-americani dal basket. Earl è stato capace di aprire la strada a tutti i giocatori di colore che oggi praticano questo sport e per questo motivo è stato inserito nella Basketball All of Fame in qualità di contributore.

Durante gli incontri di basket Earl Lloyd ha subito continui insulti dagli spettatori e non ha potuto disputare molte partite a causa delle leggi territoriali in merito alla segregazione. Il viaggio di Earl è stato pieno di difficoltà ma alla fine la sua voglia di riscatto ha prevalso su una società sbagliata.