La finale più fredda della storia è anche la più comica…

La finale più fredda della storia è anche la più comica…

La finale del campionato della National Football League (NFL) del 1967 segna la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova: è l’ultima volta che la finale della NFL sarà considerata più importante del Super Bowl. Ma non solo per questo la partita è entrata nella storia. La finale del 1967 è infatti ricordata per le condizioni climatiche in cui fu giocata, tanto critiche che il match viene indicato con il nome di Ice Bowl. Il soprannome non deve creare confusione, infatti questa finale non è quella del Super Bowl ma è la partita che precede la finalissima: i Dallas Cowboys e i Green Bay Packers si giocavano appunto la partecipazione al Super Bowl II.

La partita viene giocata in un freddissimo 31 dicembre a Green Bay nel Wisconsin: la temperatura registrata è di -26° e quella percepita di -44°. Molti giocatori dei Green Bay Packers hanno difficoltà a raggiungere lo stadio: fa troppo freddo e le automobili non si mettono in moto. Perciò gli atleti arrivano alla partita con mezzi alternativi come ad esempio il linebacker Dave Robinson che con l’autostop prende un passaggio su una motocicletta. Intanto gli arbitri appena arrivati allo stadio si rendono conto di avere un abbigliamento inadeguato per la temperatura e prima della partita comprano ad un negozio locale dei para-orecchi, guanti e indumenti intimi termici.

A peggiorare una situazione già critica ci pensa un malfunzionamento del costosissimo impianto di riscaldamento del terreno di gioco prodotto dalla General Electric e pagato circa 80 mila dollari, una cifra piuttosto importante per l’epoca. Appena viene tolto il telone che copriva il campo si forma uno strato di umidità sul terreno che durante la giornata, man mano che cade l’ombra sullo stadio Lambeu Field si congela sempre di più.

Le condizioni critiche consiglierebbero di non giocare ma gli accordi sottoscritti con le televisioni non portano incredibilmente a prendere in considerazione la possibilità di un rinvio. E allora si gioca, però, prima del fischio di inizio deve suonare la banda musicale. Ma il freddo blocca anche la musica: la banda della University of Wisconsin doveva suonare anche nell’intervallo ma la temperatura troppo bassa ha congelato gli strumenti di legno e quelli di metallo si sono attaccati alle labbra dei musicisti inoltre sette membri della banda sono stati portati all’ospedale per ipotermia.

Quindi si inizia senza musica e allora l’arbitro fischia l’inizio e poi… non fischia più: il fischietto si attacca per il freddo alle labbra del direttore di gara e questo lo tira così forte che lo stacca ma inizia a perdere sangue che però non cola perché si congela all’istante sulle labbra. E allora se non si può fischiare gli arbitri usano la voce per richiamare i giocatori in campo. Una frase pronunciata durante la partita dal telecronista della CBS, Frank Gifford, è diventata poi famosa: “Sto dando un morso al mio caffè”.

Alla fine la partita si conclude con la vittoria dei Green Bay Packers per 21-17 e con un anziano spettatore morto sugli spalti per il troppo freddo subito. Nonostante la finale sia stata giocata in condizioni terribili viene considerata ancora oggi una delle partite migliori della storia della NFL. Dopo quell’episodio la NFL ha dato l’organizzazione delle finali solo a città con stadi coperti almeno fino al 2014, anno del primo Super Bowl giocato in uno stadio scoperto.

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